Saturday, November 1, 2008

L'insostenibile leggerezza geopolitica dell'Europa

Ho scritto un nuovo articolo per Eurobull.it, dal titolo "L'insostenibile leggerezza geopolitica dell'Europa", per sottolineare la colpevole mancanza di un vero potere europeo in campo estero e militare, proprio nel momento in cui si osserva una nuova "primavera geopolitica", dal conflitto Russia-Georgia agli equilibri in costruzione fra le superpotenze asiatiche.

Ad aggiornamento dell'articolo possiamo aggiungere che, anche e sopratutto in risposta ai nuovi felici rapporti indo-giapponesi (di sospetta matrice contenitiva anticinese), la Repubblica Popolare Cinese e la nuova Russia di Putin-Medvedev stanno stringendo rapporti di partnership sempre più stretti e basati su una nuova comunanza ideale, in particolare nelle proposte di riforma dell'ordine economico internazionale dopo la crisi finanziaria. Della serie: se voi occidentali non ci ascoltate, pensando di poter risolvere i problemi del mondo attraverso vecchie proposte e categorie, allora iniziamo a muoverci da soli... e se è vero che quando gli USA hanno il raffreddore tutto il mondo si prende l'influenza, è ancora più vero che quando si muove la Cina tutto il pianeta trema.

Un'altra motivazione della vicinanza sino-russa potrebbe essere il duro colpo che la crisi ha inferto alla Russia, smascherando sia le debolezze ancora non sanate che la sua vera natura di PVS ricco di risorse naturali, nascoste fino ad oggi grazie ad una politica "mediatica" da neo-potenza economica, militare e culturale (a questo proposito basterebbe ricordare che, nonostante i nuovissimi investimenti nel settore militare, la Russia possiede ad oggi meno di un decimo delle risorse belliche americane).

Il reale stato di salute della Russia è stato ben illustrato in questi giorni da Robert Skidelsky, professore emerito a Warwick (nonchè autore della biografia di Keynes), che sul FT sostiene che "The idea that Moscow can use its energy to boost its world power without regard to anyone else has been destroyed" a causa della crisi finanziaria, e che "Russia needs to scale down its geopolitical ambition to its real weight – that of an emerging economy with only 3 per cent of the world’s gross domestic product and a quarter of America’s living standard. Also, it desperately needs to develop its human capital. The Putin era is over but Medvedev’s has not begun. This is the real Russian crisis."

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